Da un punto di vista psicologico, si può dire che l'agile sia una work design theory, un tipo di teoria delle quali esistono diversi esempi.
Agile e l'organizzazione del lavoro
Agile incoraggia la comunicazione stretta dei membri del team di lavoro ed il coinvolgimento del cliente in molte fasi della progettazione e dello sviluppo.Inoltre, avere dei cicli di sviluppo brevi permette di conoscere a scadenze fissate l'esito delle attività intraprese. Si ha anche un principio di auto-organizzazione dei gruppi di sviluppo, che permette a chi fa parte dei gruppi di avere un'alta autonomia.
Teoria delle caratteristiche del lavoro
Nel 1976, Richard Hackman e Greg Oldham hanno proposto un modello secondo il quale, se il lavoratore ha delle capacità ampie e fa cose diverse, ha dei compiti assegnati unicamente a lui dei quali conosce l'importanza, può svolgerli in autonomia e conoscerne l'esito; allora il lavoratore sarà più motivato e soddisfatto, farà un lavoro di maggiore qualità e tenderà ad essere meno assente ed a dimettersi di meno.Schema riassuntivo della teoria |
Cosa dice la teoria sull'agile?
Analizziamo punto per punto:- varietà delle abilità: questa caratteristica viene migliorata con l'agile e con il principio secondo il quale tutti devono essere in grado di fare tutto;
- identificazione con i compiti: dipende dai responsabili, in alcuni casi è possibile con l'agile, in altri no;
- conoscenza del significato dei compiti: il principio della comunicazione stretta e del coinvolgimento del cliente favoriscono questa conoscenza;
- retroazione: avere dei cicli di sviluppo di breve durata permette di sapere come stanno andando le cose, quali funzionano e quali no.
Il circolo vizioso e la comunità di pratica
Gabriele Lana ha descritto un circolo vizioso all'interno del quale i programmatori rimangono:- i programmatori occupano la posizione più bassa all'interno della piramide aziendale;
- per tale motivo, il loro lavoro costa poco e non c'è una significativa differenza tra le qualità professionali di un programmatore e quelle di un altro;
- per un programmatore, provare a migliorare le proprie capacità è inutile, in quanto anche migliorando le proprie conoscenze la situazione non cambia;
- ciò porta ad una situazione nella quale le capacità dei programmatori sono mediocri.
Probabilmente il tipo di comunità che ha in mente Gabriele Lana è la comunità di pratica, cioè quel tipo di comunità nelle quali si collabora, si condivide la conoscenza e si ha come obiettivo il miglioramento del sapere collettivo.
Come è possibile che ci sia un circolo vizioso di questo tipo quando si sa come fare in modo che i programmatori svolgano un lavoro di alta qualità?
Si può migliorare l'approccio agile in modo che contribuisca alla creazione di una comunità di pratica all'interno delle aziende?
La teoria del processo lavorativo
Nel 1974 Harry Braverman ha pubblicato un libro nel quale effettua una analisi del peggioramento della condizione dei lavoratori. Stava accadendo che i lavoratori specializzati venivano costretti a svolgere compiti che richiedevano sempre meno abilità, creando di fatto un demansionamento ed costringendo i lavoratori ad accettare uno stipendio più basso di quello che avevano avuto finora. Tale processo viene anche descritto come deskilling.La teoria originata da questo libro prende il nome di Labour Process Theory.
Vi ricorda qualcosa?
A me sembra che la stessa cosa sia avvenuta con i programmatori negli ultimi 20 anni.
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